Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge intende approntare una serie di misure a favore della categoria del personale impegnato nei progetti di lavori socialmente utili.
      I cosiddetti «lavoratori socialmente utili» sono una categoria che è stata introdotta nel nostro ordinamento rispondendo a una visione di politica attiva del lavoro, basata sulla partecipazione a iniziative di pubblica utilità, limitate nel tempo, di soggetti particolarmente svantaggiati. E, come è ben noto, le più gravi situazioni di disagio per i lavoratori si verificano soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia. Difatti, la distribuzione sul territorio nazionale dei lavoratori socialmente utili rispecchia il tradizionale dualismo nord-sud della disoccupazione italiana: basti pensare che, solo in Calabria, i lavoratori socialmente utili e i lavoratori di pubblica utilità sono nell'ordine delle decine di migliaia e la maggior parte di essi è concentrata nella provincia di Cosenza sia per la sua vasta estensione territoriale sia per la presenza in essa di realtà industriali problematiche, quale, ad esempio, quella del distretto industriale di Piano Lago.
      Il problema tradizionale dei lavoratori impegnati in attività socialmente utili è legato alle prospettive occupazionali e l'esperienza degli ultimi anni ha mostrato l'efficacia di alcuni strumenti approntati ad hoc. La presente proposta di legge si pone, infatti, come obiettivo quello di riproporre per gli anni 2006, 2007 e 2008 gli interventi agevolativi disposti ai commi 3, 4 e 5 dell'articolo 50 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, per gli anni fino al 2003, relativi all'assunzione di lavoratori socialmente utili da parte degli enti locali (articolo 1), alla concessione di mutui a tasso agevolato ai comuni per facilitare la loro stabilizzazione (articolo 2) e alla corresponsione anticipata dell'assegno di utilizzo spettante per l'anno 2006 a coloro i quali intendano intraprendere un'attività lavorativa autonoma (articolo 3).
      Per quanto attiene, più in particolare, alla norma dettata all'articolo 1, la possibilità data alle amministrazioni locali di colmare i vuoti di organico procedendo all'assunzione di lavoratori socialmente utili significherà una riduzione dello stato di precarietà in cui versa tale categoria di lavoratori e, al contempo, un ulteriore miglioramento nella fornitura dei servizi da parte delle suddette amministrazioni. A tale proposito, appare opportuno, esemplificativamente, fare riferimento all'esperienza dei lavoratori socialmente utili operanti nel territorio del Savuto, in provincia di Cosenza. È proprio grazie al lavoro che attualmente prestano, a vario livello, tali lavoratori che gli enti del suddetto territorio possono continuare a erogare molti dei servizi indispensabili alle comunità di riferimento nonostante le note ristrettezze economiche dovute ai numerosi tagli dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali.
      Sempre al fine della stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili vengono riproposti gli strumenti di cui agli articoli 2 e 3 della proposta di legge. Più in dettaglio, l'articolo 2 prevede che la Cassa depositi e prestiti Spa conceda ai comuni mutui a tasso agevolato con oneri a carico del Fondo per l'occupazione, mentre l'articolo 3 consente ai lavoratori socialmente utili che intendono intraprendere un'attività lavorativa autonoma, dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa, ovvero vogliono associarsi in cooperativa, di ottenere la corresponsione anticipata dell'assegno per l'attività lavorativa da prestare nell'anno in corso.
      Alla luce di tale quadro, la presente proposta di legge appare meritevole di sollecita approvazione.